Come si mangia la selvaggina
🦌 Come si mangia la selvaggina: eleganza e rispetto per una carne nobile.
La selvaggina occupa un posto di rilievo nelle tavole più importanti e nei pranzi di stagione. È una carne di grande pregio, che richiede attenzione sia nella preparazione che nel consumo. Il galateo ci insegna a gustarla con sobrietà, grazia e consapevolezza.
🍽️ A tavola: forchetta e coltello, sempre
- La selvaggina si consuma con coltello e forchetta, anche quando è servita con ossa.
- Non si portano le ossa alla bocca, eccetto in contesti molto intimi e con grande discrezione, usando una sola mano.
- I gesti devono rimanere misurati, delicati e silenziosi.
🔬 Una carne “nera”: struttura e digeribilità
La selvaggina è considerata una carne nera, caratterizzata da:
- Massa muscolare compatta
- Quasi totale assenza di grasso intermuscolare
- Fibre resistenti, che la rendono meno tenera rispetto alla carne di allevamento
Per renderla più digeribile, la selvaggina necessita di un adeguato tempo di frollatura, processo che la ammorbidisce e la rende più gustosa.
⚠️ Controindicazioni
A causa della sua bassa digeribilità e dell’elevato contenuto di sostanze estrattive, è bene che:
- I bambini, le persone anziane, e i dispeptici (sofferenti di digestione lenta) ne evitino il consumo frequente.
- Anche uricemici e gottosi (sensibili agli acidi urici) dovrebbero limitarne l’assunzione.
🍷 Abbinamento con il vino
Per esaltare la nobiltà di questa carne, si consigliano vini rossi corposi, di carattere deciso e profumo intenso.
📌 Esempi consigliati:
Amarone della Valpolicella, Barolo, Chianti Riserva, Recioto rosso, Brunello di Montalcino.